Istituto Nazionale Tributaristi

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Comunicato

Dichiarazione dei redditi precompilata: principio giusto, partenza sbagliata.

730 precompilato, per il successo dell’operazione va abbattuto il muro burocratico e mentale che permane nel nostro sistema
Roma
  31-10-2014

Non è ovviamente piaciuta all' Istituto Nazionale Tributaristi (INT) la decisione del Governo di limitare fortemente l'assistenza fiscale sulla dichiarazione dei redditi precompilata, che già soffrirà a causa di un sistema non pronto a sostenerla in primis per le difficoltà di dialogo informatico tra i vari settori della Pubblica Amministrazione. Relativamente all’ assistenza fiscale, dopo le richieste di modifica pervenute anche dal Parlamento e le assicurazioni di membri dello stesso Governo circa un'estensione ampia a tutti gli intermediari fiscali abilitati, la doccia fredda della limitazione che oltre ai Caf, restringe l’operatività ai soli commercialisti e consulenti del lavoro, lasciando fuori una parte altrettanto ampia e professionalmente preparata di intermediari fiscali.

«Appare sicuramente pretestuosa la giustificazione della qualificazione dei soggetti autorizzati a svolgere l'attività di assistenza sul precompilato, perché i soggetti attualmente esclusi svolgono assistenza fiscale ai contribuenti per adempimenti ben più complessi. Inoltre se si guarda a ciò come una lotta tra categorie, poiché le pressioni esclusiviste delle categorie “ammesse” sono state fortissime, ciò che viene in mente è solo una tristissima guerra tra poveri ovvero pensiamo al singolo orticello anziché compatti ed all'unisono richiedere vere semplificazioni, tutto ciò è molto triste." dichiara Riccardo Alemanno, Presidente nazionale dell'INT, che precisa " Chiederemo incontri con membri dell'Esecutivo per capire il perché di questo, poiché ciò è tanto più paradossale se si pensa alle più volte dichiarata necessità di liberalizzazioni enunciata dal Governo, una scelta restrittiva, direi monopolista non ha ragione d'essere, la dichiarazione dei redditi precompilata avrà possibilità di successo solo se saranno coinvolti tutti gli intermediari fiscali abilitati. C'è tutto il tempo per rimediare e rivedere una posizione che si spiega solo con il fatto che abbia prevalso la volontà di chi ancora antepone l'interesse di pochi all'interesse generale nonostante vesta i panni di membro del Governo, al cui interno sicuramente esistono visioni differenti date le assicurazioni sul coinvolgimento di tutti gli intermediari fiscali che ci erano state fornite e che erano e sono peraltro perorate anche dal Parlamento. Ora bisogna solo rimediare ad un brutto scivolone che fa partire in modo sbagliato un progetto giusto nel principio, siamo solo nella fase iniziale il tempo per rimediare c'è se si ha a cuore l'interesse dei contribuenti.»