 | ISTITUTO NAZIONALE TRIBUTARISTI
Via Conca DOro n. 300 - 00141 Roma
tel. e fax 06/8103840 - C.F. 97138820580 |
 |
COMUNICATO
Proposta dell' INT per contributo di solidarietà a regime.
Roma, 20/03/2009
Il Presidente dell' Istituto Nazionale Tributaristi (INT) Riccardo Alemanno, l'aveva annunciata lo scorso 17 marzo a Roma nel corso di un incontro su fisco e previdenza presso la Sala Capranichetta di Montecitorio, oggi si è concretizzata e sono partite le lettere al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, al Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, al Sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta, al Presidente del Senato Renato Schifani, al Presidente della Camera Gianfranco Fini e al Direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera.
Si tratta della proposta dell'INT su come reperire fondi per la solidarietà favore dei soggetti socialmente più deboli, non attraverso l'aumento dell'irpef, tipo di intervento verso il quale l'INT esprime il totale disaccordo (le imposte in Italia sono già troppo elevate), ma attraverso un contributo variabile da applicarsi agli imponibili derivanti da accertamenti divenuti definitivi e quindi che lo Stato deve incassare.
Chiede e si chiede il Presidente dell'INT nella lettera: " ... perchè non reperire il contributo di solidarietà da coloro che non hanno, volutamente o distrattamente, adempiuto correttamente al versamento delle imposte dovute? "
Ed ecco la proposta:
Si potrebbe prevedere un contributo di solidarietà, a regime, da applicarsi agli accertamenti definitivi, calcolato sulla base degli imponibili evasi dalle persone fisiche e giuridiche. Una somma da riscuotere con le imposte e le sanzioni, da calcolarsi ad esempio su uno schema similare al seguente: sino a 2.000,00 euro di maggior imponibile contributo di euro 100 - da 2001 a 5.000 contr. di 200 - da 5.001 a 10.000 contr. di 400 - da 10.001 a 20.000 - contr. di 700 - da 20.001 a 30.000 contr. di 1.000 - da 30.001 a 50.000 contr. di 1.500 e poi a seguire con ulteriori fasce di maggior imponibile accertato e di contributo.
Alemanno così spiega motivazioni e finalità: " Soprattutto in un periodo di crisi così profonda è tempo che chi ha evaso, oltre al pagamento delle imposte e delle sanzioni, provveda anche a finanziare la solidarietà , sarebbe un atto di giustizia e di equità nei confronti dei contribuenti corretti, non pensiamo certamente che possa essere esaustivo di tutti gli interventi necessari per i soggetti più deboli e svantaggiati, ma sarebbe un bel segnale per il Paese ed un ulteriore monito per gli evasori, magari abbinato ad un utilizzo mirato e rinnovato del c.d. redditometro."
|