Istituto Nazionale Tributaristi

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Anna Cinzia Bonfrisco

Le risposte dei Candidati al Parlamento alle domande dell’INT

Roma
  16-02-2018

Le risposte di Anna Cinzia Bonfrisco, candidata della Lega al Senato nel collegio uninominale di Pesaro – Fano – Fabriano – Senigallia e capolista nel collegio plurinominale di Lazio 1 (Roma città).


d. Quale sarà il Suo impegno per la riduzione degli adempimenti burocratici che oggi gravano su cittadini, imprese e lavoratori autonomi, anche a causa di una P.A. non sempre pronta a fornire un adeguato supporto al contribuente?
r. Non è soltanto la pressione fiscale ad essere insopportabile per cittadini, imprese e lavoratori autonomi. Siamo tutti, ormai, ostaggio di un fisco sempre più arcigno anche riguardo agli adempimenti necessari per "essere in regola": sono troppe le "carte" e troppe le scadenze, molto costose e figlie di una normativa fiscale complessa e macchinosa. Negli ultimi decenni, infatti, si è operato aggiungendo nuove leggi e nuovi adempimenti, su ispirazione del principio del primato dello Stato sul cittadino. In controtendenza rispetto a queste calcificazioni, la flat tax sarebbe una vera novità non soltanto rispetto alla struttura impositiva, ma anche - e forse soprattutto - riguardo agli elementi essenziali delle imposte, la semplicità di gestione e la certezza nel rapporto con il fisco che, dal canto suo, deve continuare a percorrere la strada maestra dell'efficienza e dell'efficacia tracciata dalla dimensione digitale.

d. Pensa che l’istituto dell’autocertificazione, con le relative responsabilità per chi certifica il falso, dovrebbe essere implementato, ad esempio anche per autocertificare i propri crediti d’imposta ai fini delle compensazioni?
r. L'autocertificazione è un valido supporto nel rapporto tra lo Stato e il cittadino e tale deve rimanere.

d. La difficoltà di comprensione e di applicazione delle norme in ambito fiscale, deriva anche dalla sovrapposizione di interventi legislativi che si susseguono senza soluzione di continuità. Non ritiene che, per una vera ed efficace riforma del settore, sia necessaria una tregua normativa?
r. Certo che sì! Una riforma fiscale degna di questo nome non può prescindere dal disboscamento della intricatissima e, come dicevo prima, stratificata disciplina fiscale. Conviene a tutti: sia al contribuente che allo Stato e può rappresentare una leva efficace per attrarre investimenti esteri.

d. L’utilizzo dei sistemi informatici può agevolare i contribuenti ed essere un efficace deterrente all’evasione fiscale, ritiene che il nostro Paese, le sue infrastrutture e le imprese, pensando soprattutto ad artigiani e commercianti, siano pronti ad una rivoluzione come quella che si prospetta con l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati (B2B) dal 2019?
r. I sistemi informatici stanno cambiando il rapporto fisco-contribuente: rappresentano uno strumento indispensabile per semplificare e per risparmiare. Se utilizzati in quest'ottica, non vedo come il mondo produttivo, quello delle micro e piccole imprese industriali, artigianali e commerciali non possa non apprezzarne le ricadute positive. Tuttavia il digitale non deve rappresentare uno strumento di controllo totale della vita economico-finanziaria dei cittadini.

d. Qual è, secondo Lei, il primo intervento che il prossimo Parlamento dovrebbe attuare in tema di sburocratizzazione?
r. L'introduzione, anche graduale, della flat tax. Come si diceva prima, in un colpo solo si abbassano le tasse e si semplifica il sistema.