La luna e il dito...
Come diceva Eduardo De Filippo? Ah già... gli esami...
L'Istituto Nazionale Tributaristi di esami ne ha sostenuti a decine nei 27 anni e più della sua esistenza, e con buon profitto, diremmo.
Purtroppo, ancora una volta, veniamo coinvolti in diatribe politico-professionali di cui non sentivamo la necessità e che rischiano di creare ancor più distorsioni e strumentalizzazioni a detrimento della categoria professionale dei tributaristi associativi ai sensi della Legge n.4 del 14/01/2013. Il tema questa volta è l'asserita (improvvidamente asserita da un consesso associativo in un ardito contenzioso sul visto di conformità) equiparazione tra attribuzioni degli Ordini Professionali e delle Associazioni Professionali in campo amministrativo-contabile-tributario. E a ribadire l’esatto contrario è l'alta Cattedra della Corte Costituzionale, che detta la sua inoppugnabile interpretazione dall'alto del suo Magistero. Interpretazione che ci vede concordi: la legge mai ha statuito una perfetta equiparazione tra competenze degli uni e delle altre.
Né noi l'abbiamo mai propugnata, mai asserita, mai sostenuta. La nostra posizione è altra: noi, da quel gennaio 2013 in cui il Presidente promulgò la Legge 4/2013, noi ci siamo sempre attenuti, e propagandato e imposto di attenerci, a quella fondamentale legge, contrastando, ovviamente, i tentativi monopolistici di settori professionali.
Le Libere Associazioni di rappresentanza professionale sono altra cosa dagli Ordini Professionali, e mai l'I.N.T. ha sostenuto qualche cosa di difforme da questo granitico principio politico e giuridico.
La galassia associativa è varia e al suo interno albergano soggetti che coltivano pensieri e posizioni diverse dalle nostre. Noi qui ribadiamo con forza che tutti hanno libertà di pensarla in modo difforme, e particolarmente noi dagli altri.
Chi ha dato origine alla sentenza de quo la pensa evidentemente in modo diverso da noi. Ci dispiace enormemente di essere coinvolti in una diatriba che partendo dalla giusta richiesta di allargamento della platea dei professionisti autorizzati al rilascio del visto di conformità, che noi continueremo a sostenere per via legislativa perché quella è la sede in cui far valere le nostre ragioni, ha però poi sostenuto una sorta di equipollenza associazioni – ordini che non condividiamo e da cui siamo lontanissimi. L’ iscrizione all’ I.N.T. per noi deve costituire un valore aggiunto e attraverso l’ attestato di qualità fornire al tributarista una ulteriore garanzia a tutela dell’utenza, ma per essere veramente un valore aggiunto l’iscrizione deve restare, come è, volontaria. Pertanto gli ordini continueranno a valorizzare i loro percorsi e noi i nostri. Questa la nostra filosofia associativa, ora ci viene imposto un nuovo esame, dunque. Bene, lo affronteremo. Lo stiamo affrontando.
Riccardo Alemanno
Presidente Nazionale INT
Roberto Vaggi
Direttore Generale INT