Istituto Nazionale Tributaristi

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Candidata Giorgia Meloni

Due domande dell'INT ai Candidati alle elezioni europee

Roma
  16-05-2019

Le risposte dell’ On. Giorgia Meloni, pervenute il 15 maggio, Candidata capolista alle elezioni per il Parlamento europeo in tutte le circoscrizioni per Fratelli d’Italia

Giorgia Meloni, romana, classe ’77, politica e giornalista professionista. Inizia il suo impegno politico a 15 anni, spinta dalla voglia di contribuire a riscattare l’Italia e a costruire un futuro diverso per la sua nazione, all’indomani della strage di via D’Amelio in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino. Nel 1998, a soli 21 anni, viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002. Viene eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 2006. L’8 marzo 2014, dopo essersi candidata alle primarie di FdI-An, viene eletta Presidente nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale dal congresso di Fiuggi, nel dicembre 2017, in occasione del secondo congresso Nazionale di Fratelli d’Italia, viene confermata all’unanimità Presidente del movimento. Il 4 marzo 2018 viene eletta alla camera dei Deputati ed entra a far parte della Commissione Affari Costituzionali.

DOMANDE AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

1- Viviamo un periodo nel quale sempre più l'economia supera i confini nazionali e chiede alle nostre imprese di confrontarsi con realtà produttive di altri Paesi, di prendere decisioni attraverso professionisti che necessitano di competenze "europee". Quali strumenti si possono ipotizzare per creare un supporto alle nostre imprese e quindi dei loro consulenti, per facilitare le scelte di investimento in altri Paesi europei, sia in ambito fiscale che commerciale/organizzativo?

RISPOSTA
Negli ultimi anni la globalizzazione ha reso indispensabile per le nostre imprese aumentare la propria competitività per far fronte ad una concorrenza crescente e spesso sleale nei confronti dei nostri prodotti. Penso, ad esempio, all'Italia sounding, al dumping sociale e ambientale di alcuni Stati extra europei o al dumping fiscale degli stessi Stati membri dell'UE. È emersa, inoltre, la necessità di dotarsi di strumenti per favorire l'internazionalizzazione delle nostre imprese e dei nostri prodotti, senza che questo si traduca in delocalizzazione produttiva. Un’internazionalizzazione che, in un tessuto imprenditoriale fatto quasi integralmente di piccole e medie imprese, risulta spesso complicata, al pari dell'innovazione tecnologica. Per questo sono sempre più necessarie figure di supporto specializzate che possano accompagnare le imprese in questo loro percorso di crescita. Penso al supporto per la creazione di reti d'imprese, che meglio potrebbero affrontare la sfida del mercato globale, o al supporto nelle attività di ricerca e sviluppo, con figure come quella dell'innovation broker volte a favorire la diffusione dell'innovazione, non relegandola a esclusiva delle grandi imprese, al supporto nella tutela della proprietà industriale e intellettuale, al supporto per l'accesso ai fondi europei, al supporto fiscale indispensabile per coloro che si affacciano sul mercato estero. Per Fratelli d’Italia è necessario favorire la formazione continua dei professionisti, anche mediante incentivi fiscali, e rafforzare in generale le loro competenze in materia di fondi europei ed europrogettazione. È essenziale inoltre che, a livello nazionale e ancor più a livello europeo nell'ambito della programmazione dei fondi strutturali, siano previsti sempre maggiori fondi destinati alle PMI per "acquistare professionalità", avvalersi della consulenza di professionisti qualificati e semplificate le procedure per accedervi. Crediamo sia necessario aiutare i professionisti a crescere, favorendo i processi aggregativi, nella consapevolezza che la collaborazione con altri professionisti crei valore aggiunto, determinando economie organizzative, scambio di competenze e accrescimento reciproco. Fratelli d'Italia è da sempre favorevole all’estensione del regime forfettario ad una platea più ampia: parliamo di una proposta che faceva parte del nostro programma elettorale, ma che sarebbe dovuta andare di pari passo con l’introduzione della flat tax sui redditi incrementali, per dar modo a professionisti e imprese di crescere. Il Governo ha scelto invece la strada del “nanismo imprenditoriale”, come dimostra anche l’esclusione delle associazioni tra professionisti dai soggetti che possono beneficiare del nuovo regime forfettario. Una scelta discriminante e penalizzante.

2- Spesso le rigidità di accesso alle professioni di alcuni Stati membri, che non sempre equivalgono a garanzia per l’utenza, ma piuttosto rappresentano mere barriere all’accesso, prevalgono sull’interesse la circolazione dei servizi professionali. In particolare nel nostro Paese non si tengono in piena considerazione tutte le professionalità che fanno riferimento alla Legge 4/2013 (Professioni non organizzate in ordini o collegi), spesso anche le istituzioni non tengono conto che il mondo professionale si suddivide in due sistemi (c.d. sistema duale) quello ordinistico che fa riferimento a professioni un tempo definite protette, ma che oggi soffrono di due fattori crescita e sistema previdenziale, quello libero associativo che accoglie professionalità in continua evoluzione e che sostiene, dal punto di vista previdenziale, la gestione separata dell’Inps. Non pensa che lo Stato e le Istituzioni in genere debbano maggiormente considerare questo nuovo sistema professionale in continua crescita qualitativa e numerica?

RISPOSTA
Assolutamente sì, soprattutto alla luce della rapida evoluzione e della crescita del settore delle professioni: una crescita che va di pari passo con le esigenze del mercato e con le richieste di nuove professionalità legate alle continue trasformazioni sociali, culturali, economiche e tecnologiche della nostra società. Fratelli d’Italia ritiene indispensabile dare la giusta attenzione anche le esigenze dei professionisti non ordinistici: bisogna per questo aumentare le tutele previste nei loro confronti, equiparandole a quelle degli altri lavoratori. È una misura necessaria e giusta, anche per il contributo che questa categoria dà alla crescita dell'economia italiana, direttamente e indirettamente attraverso il supporto che garantiscono a cittadini e imprese. Penso alle tutele in caso di malattia, infortuni e maternità. Pochi giorni fa, in occasione della Festa della mamma, Fratelli d’Italia ha organizzato un flash-mob davanti al Parlamento: tantissimi passeggini vuoti hanno simbolicamente circondato l'ingresso principale di Montecitorio per richiamare l'attenzione sui temi della natalità e della famiglia. Lo dico perché una delle richieste che abbiamo fatto al Governo in quell’occasione riguarda proprio il tema delle tutele: Fratelli d’Italia chiede all’Esecutivo di utilizzare i 6 miliardi di euro di avanzo del fondo INPS per gli assegni familiari per le famiglie numerose e per estendere gli assegni familiari anche ai lavoratori autonomi e alle partite IVA, oggi esclusi. Il 26 maggio ogni voto dato a Fratelli d’Italia è un voto per difendere tutti i lavoratori, nessuno escluso.